San Paolo
Saulo di Tarso, più noto come San Paolo, è stato l'Apostolo dei Gentili, il principale missionario del Vangelo di Gesù tra i pagani greci e romani.
Secondo i testi biblici, Paolo era un ebreo che godeva della cittadinanza romana. Non conobbe direttamente Gesù e, come tanti connazionali, era contro la Chiesa cristiana, arrivando a perseguitarla direttamente.
La Conversione
Un giorno, mentre si recava da Gerusalemme a Damasco per perseguitare i cristiani della città, venne accecato da una luce e sulle sue palpebre si formarono come delle squame.
Inizio della predicazione
Fu inoltre subito dopo chiamato da Gesù risorto, che gli apparve lungo il cammino, e iniziò a predicare il Cristianesimo.
Come gli altri missionari cristiani, si rivolse inizialmente agli Ebrei, ma in seguito si dedicò prevalentemente ai «Gentili». I territori da lui toccati nella predicazione itinerante furono inizialmente l'Arabia, la Grecia e l'Asia minore.
Il successo di questa predicazione lo spinse a scontrarsi con alcuni cristiani di origine ebraica, che volevano imporre ai pagani convertiti l'osservanza dell'intera legge religiosa ebraica.
Paolo si oppose fortemente a questa richiesta, e, con il suo carattere energico e appassionato, riuscì vittorioso.
Fu fatto imprigionare dagli Ebrei a Gerusalemme con l'accusa di turbare l'ordine pubblico.
Appellatosi al giudizio dell'imperatore – come era suo diritto, in quanto cittadino romano –, fu condotto a Roma, dove venne tenuto per alcuni anni agli arresti domiciliari, riuscendo a continuare la sua predicazione. Venne decapitato probabilmente attorno al 64-67, durante la persecuzione di Nerone.
L'influenza storica di Paolo nell'elaborazione della teologia cristiana è stata enorme: le lettere paoline che definiscono i fondamenti dottrinali del valore salvifico della sua incarnazione, passione, morte e risurrezione.